Tanto che il ridotto ruolo sociale dell'insegnante, e di conseguenza la sua frustrazione intellettuale in un mondo pieno di merci ma povero di senso, è inconfessabile dato di fatto nella scuola di adesso.
Altri autori negli ultimi anni hanno ripreso il lascito del maestro lombardo raccontando con diversi generi narrativi un mondo da sempre complesso, difficile da decifrare, da Marco Lodoli a Domenico Starnone, da Sandro Onofri a molti altri narratori che compaiono anche in questo libro collettivo, come per esempio Edoardo Albinati ed Eraldo Affinati.
Ma com'è la nostra scuola, oggi? Quali sentimenti, quali nuovi rapporti, quali esseri umani la abitano?
In questo libro alcuni scrittori italiani, molti dei quali insegnanti nella vita, provano ad affrontare l'argomento in modo non ovvio. Ne esce fuori un ritratto a più voci inclemente e al contempo pieno di passione delle tante scuole che stanno nelle tante Italie: quelle dei maestri, dei professori, degli insegnanti che resistono al peggio. E' anche un libro di luoghi, questo: il carcere, la scuola terremotata di L' Aquila, le città lontane delle gite scolastiche, i percorsi degli spostamenti quotidiani in automobile, o addirittura la strada, luogo della scuola nuova, quella che esce dall'aula e incontra il disagio dei ragazzi delle periferie.
Nuova come quella raccontata con grande raffinatezza e forza nel reportage fotografico di Ennio Brilli, dove tra i banchi bambini di più continenti convivono sfidando l' Epoca.
Angelo Ferracuti, scrittore.
Stefano Iucci, giornalista.
leggi, tratto dal libro: